Memoria a breve e a lungo termine

La differenza sostanziale tra le due è da ricercare nel nome stesso: la MBT trattiene le informazioni per pochi istanti lasciandone decadere, come detto sopra, i tre quarti delle stesse; quella a lungo termine conserva la selezione effettuata da quella a breve, consentendo di attingere anche dopo anni un’informazione correttamente memorizzata.

Il filtro esistente tra la MBT e la MLT è dato dall’interesse, dal grado di importanza che diamo all’informazione proveniente dall’esterno. La mancanza dei requisiti per definire un dato importante implica il breve decadimento del dato stesso, al punto che per memorizzarlo occorrerebbe un ulteriore o ripetuti stimoli.

La MBT ha quindi dei limiti notevoli che impongono la cancellazione pressoché immediata di gran parte di tutto ciò che percepiamo nel quotidiano: i dati contenuti nella MBT vengono detti “cuscinetto di ripetizione”, una sorta di camera di compensazione che trattiene le possibili informazioni da trasferire alla MLT e che cancella le altre per lasciare posto ai continui stimoli provenienti dall’esterno. I dati della MBT potremmo visualizzarli come numerosi pesciolini in un acquario con sfogo su due vasche: una costituita dalla dimenticanza, dove i pesciolini tornano al mare; l’altra da una vasca comoda in cui i pesci prescelti si fermeranno per lunghi periodi, la MLT.

A differenza della MBT la MLT risulta essere illimitata: il limite può essere trovato nella mancanza di dettagli che non consentano l’identificazione di un ricordo preciso.