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L'apprendimento

L’apprendimento è una delle fasi fondamentali per la memorizzazione: sono stati effettuati numerosi studi in materia e presto si arrivò a criticare e abbandonare il modello di Pavlov, non sufficiente a spiegare l’apprendimento degli organismi in genere, tralasciando gli aspetti del ruolo attivo che ogni essere vivente ha sull’ambiente che lo ospita.

 

L’apprendimento si basa sul fatto che ogni azione produce un effetto, il quale effetto può essere percepito in modo positivo o negativo dal soggetto agente, il quale in funzione delle sue sensazioni relative all’effetto deciderà se apprendere o dimenticare quell’azione.

Il primo a studiare gli effetti del comportamento sull’ambiente fu Thorndike che fece il noto esperimento di chiudere un gatto in una gabbia, dotata di chiavistello. Dopo alcuni tentativi il gatto riesce a liberarsi, ma la cosa impressionante e dimostrata è che il gatto impiega sempre meno tempo a liberarsi, una volta trovata la giusta metodologia di apertura della gabbia. Questo tipo di apprendimento viene definito strumentale in quanto alla positiva riuscita dell’esperimento corrispondeva, come ricompensa, la libertà del gatto. Da qui vennero tratte le due seguenti deduzioni:

 

1) legge dell'effetto: l'essere vivente tende a ripetere i comportamenti che producono effetti benefici mentre tende ad abbandonare i comportamenti inutili o che producono effetti deleteri.

legge dell'esercizio: una risposta è più probabilmente ripetibile nella misura in cui essa è stata ripetuta.

 

Altro tipo di apprendimento è l’apprendimento attivo, consistente in una metodologia protesa verso l’incremento della conoscenza mediante l’apporto e la partecipazione di un gruppo di lavoro.

Come esercizio preparatore alle tecniche che vedremo in seguito può risultare utile iniziare a costruire schemi mentali personali o di gruppo

Adattare e sviluppare gli schemi tracciati da altri

Esercitarsi all’associazione di concetti a pilastri di memoria stabili

Interagire nella definizione dei concetti.

L’apprendimento attivo risulta meno faticoso di quello passivo grazie al fatto che le nuove informazioni ricevute presumono il coinvolgimento e la partecipazione del gruppo.

La personalizzazione della conoscenza consente una maggior rapidità dell’apprendimento: osservando un soggetto che sa fare un’azione si passa direttamente a ottimizzare la corretta metodologia di chi conosce già il processo, evitando inutili perdite di tempo.

I gruppi di discussione infine stimolano la creatività al fine di risolvere problemi posti da altri e che noi non avevamo valutato.

Esiste poi l’apprendimento visivo, basato sulla rappresentazione grafica delle informazioni da imparare. La rappresentazione grafica consente di ridurre le distorsioni dovute alla costruzione mentale del modello, rafforza la comprensione e la memorizzazione consentendo associazioni di immagini, consente l’individuazione di errori concettuali che svaniscono davanti alla corretta rappresentazione grafica

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