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Entropia 2040

Gennaio Anno 2040. Temperatura esterna: –9 gradi celsius. Cielo nuvoloso. Base di osservazione: nord Italia.

 

Inutile cercare di capirne le cause: questa situazione è il risultato dell’esasperata ricerca di equilibri, ottimizzazioni, miglioramenti produttivi. Ora si inizia ad accettare che era più conveniente cercare di contenere gli effetti devastanti dell’entropia piuttosto che rincorrere obiettivi classici, dettati da assiomi mai più discussi. Qui è dove ci ha portato il mercato: sono tutti più poveri, più ignoranti e stanno lentamente tendendo ad un ritorno primitivo, dettato dagli istinti.

Sono tutti pigri, obesi, indottrinati e laureati in marketing passivo: le mamme sono distratte, confuse, represse, stanche. Non guardano i figli perché funzionano benissimo i babyparking: multisala di proiezioni rilassanti non stop, pasti compresi: quando vanno di sera a riprenderli, se si ricordano, spesso li trovano addormentati, altrettanto spesso li si ritira giorni successivi quando risulta ottimizzato il ritiro dei figli di un’unità urbana.

L’immagine non interessa più nessuno, inflazionata come un banner.

Anzi: sembra che una cattiva immagine sia sintomo di genuinità, intelligenza e fonte di attrazione; o per lo meno di distinzione, condizione oramai rarissima.

Ma forse è meglio mettere un po’ di chiarezza, fotografando lo scenario che ci circonda ed analizzandolo in laboratorio per trovarne una soluzione migliorativa.

Il clima è peggiorato a causa dell’inquinamento: è aumentato il tasso di umidità medio, sono aumentate le precipitazioni, la metà delle falde acquifere utilizzabili nel 2000 sono in parte esaurite ed in parte inquinate da scorie nucleari. Il terreno frana ovunque molto facilmente e gran parte delle zone collinari e di montagna sono state totalmente abbandonate: anche le zone di mare hanno perso gli abitanti a causa dei frequenti maremoti causati dagli esperimenti sotterranei effettuati per liberare gas che dovrebbero servire a rendere inerti quelli velenosi che stagnano ormai in numerose zone circondate da montagne, a causa degli ormai troppo deboli venti che non consentono un ricambio dell’aria, specie in presenza di gas pesanti.

Le zone urbane sono sovrappopolate, in condizioni igienico sanitarie molto precarie: non fosse per i grattacieli e la tecnologia sembrerebbe di essere tornati al medioevo. A causa dei frequenti fenomeni sismici che hanno deturpato strade porti ed aeroporti i trasporti pubblici hanno dei costi insostenibili dalla maggior parte della gente, che per lo più sussiste in casa mediante organizzazioni locali molto semplici, di stampo autarchico. I lavoratori restano tutti al proprio domicilio e si incontrano in videoconferenza, mascherandosi con le facce dei terrestri famosi, da Marylin Monroe al Papa.

Anche i cinesi, unica popolazione che si è totalmente trasferita nel sottosuolo, all’interno dei loro alveari antisismici, iniziano ad avere problemi con i loro generatori di ossigeno: sicuramente avevano visto meglio i giapponesi che sono riusciti a creare polmoni artificiali costruendo veri e propri viali sotterranei. Grazie ad un sistema di illuminazione artificiale crescono molto velocemente, generano ossigeno e lo incanalano verso le abitazioni, assorbendo l’anidride carbonica che da queste viene emessa.

Scendendo nel sociale una cosa è rimasta invariata: continuano ad esistere i poveri e i ricchi. Tuttavia è molto più facile distinguerli e trovarli: i ricchi sono tutti bruttissimi, deformi, sgradevoli di effige e di profumo, anziani e tutti concentrati nelle periferie di una volta. Le cause di questa immagine sono da ricercare nell’esasperato intervento plastico chirurgico alla ricerca di una bellezza in continua evoluzione, ma soprattutto dai farmaci necessari per riuscire a diventare anziani in condizioni assolutamente non ottimali per un essere umano. I ricchi se li possono permettere, per questo il rapporto ricchi e poveri sta aumentando di valore: basti pensare che un povero arriva al massimo alla soglia dei 45 anni ed un ricco arriva tranquillamente ai 112.

Da quando poi non si usano più i poveri per i trapianti di organi, sostituiti dalle serre bio-generatrici, si è totalmente assentato quel cinico interesse di assistenzialismo che come gli avvoltoi si aggirava nei centri cittadini dove vivono. Il sentimento, la passione, gli amori sono stati sostituiti dal grado di soddisfazione: l’odioso sostituto dell’orologio da polso che misura cosa potrebbe farci guadagnare in soddisfazione momentanea ha rovinato i rapporti sociali, rendendo tutti estremamente egoisti e capaci di gesti veramente inconsueti. Anche per questo motivo il traffico di merci e persone si è ridotto clamorosamente.

Anche l’alimentazione si può dividere esattamente in due: il cibo per poveri, consistente in prodotti totalmente naturali e non trattati che però sono tutt’altro che sani, al punto di essere la principale causa di mortalità precoce dei meno abbienti. I ricchi da parte loro si nutrono di farmaci preventivi e curativi al fine di sopravvivere il più a lungo possibile, non per volontà ma per istinto.

Destino della sorte ha voluto che da un punto di vista prettamente estetico gli unici belli, seppur dalla corta vita, siano proprio i poveri, sempre più spesso utilizzati come presta-fisico e volto per i personaggi noti ma impresentabili: l’orrendo aspetto fisico dei ricchi ha poi cambiato le loro abitudini ludiche al punto che tutti hanno completamente convertito le serate mondane in serate strettamente private presso il proprio domicilio dove non mancano i vizi, tra i quali nutrirsi dei prodotti biologici di cui si nutrono i poveri: gustosi, rendono belli, danno sensazioni di potenza, sicurezza e benessere ma accorciano irrimediabilmente la vita al punto che è rito comune, come chiusura, il rito di purificazione di fine serata dove ogni ospite può beneficiare di una flebo disintossicante.

 

 

 

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