Come avviene la perdita di un ricordo?

Capendo come il ricordo decade possiamo adoperarci affinché ciò non accada

1) Teoria del decadimento: secondo questa diffusa teoria si tende a dimenticare per primi gli eventi più distanti nel tempo. Tuttavia se fosse esattamente così, gli anziani non ricorderebbero nulla della loro giovinezza, mentre è vero proprio il contrario: per un anziano è più facile ricordare i dettagli di un evento accaduto 50 prima che non quanto è successo il giorno precedente.

2)Teoria del disuso: come suggerisce il termine stesso un ricordo si perde tanto più in fretta quanto risulti meno evocato.

3)     Teoria dell'interferenza. È la più scientifica delle spiegazioni. Si suddivide in tre tipologie:

a)     Interferenza pro-attiva: i ricordi più remoti nel tempo interferiscono (inibiscono) con quelli più recenti al punto che hanno poteri di sovra scrittura sui più recenti (per esempio: se memorizziamo una lista di nomi e, dopo un certo intervallo di tempo, memorizziamo una seconda lista di nomi diversi, la rievocazione delle due liste, dopo un altro intervallo, si dimostra più facile per la prima che non per la seconda, anche se è stata appresa a distanza di tempo maggiore).

b)Interferenza retro-attiva: i ricordi recenti interferiscono con quelli passati. Se si prova a memorizzare un elenco di elementi privi di collegamenti o significati appena svegli si otterranno risultati minori rispetto a memorizzarli prima di andare a dormire. Questo avviene in quanto durante il giorno i processi di apprendimento inibiscono la memorizzazione. Il sonno invece consente una precisa allocazione degli elementi appena memorizzati.

c)Interferenza da rimozione. È il fenomeno accennato sopra  mediante il quale si dimenticano i ricordi che sono fonte di disagio o di ansia. Non si tratta di una perdita totale della memoria, ma piuttosto un offuscamento dello stesso dettato dall’inconscio per non generarci ansia.