I chunks di Miller

Miller aveva notato che mediamente un essere umano può elaborare circa sette unità di informazioni per volta: per chiarire il concetto è sufficiente effettuare qualche semplice esperimento.

Indicate su un foglio una sequenza di dodici numeri e fateli leggere a dieci persone: in seguito chiedetegli quante cifre si ricorda e noterete con stupore che sui 10 soggetti sottoposti al test la maggioranza ricorderà sette numeri dell’elenco sottoposto alla sua attenzione.

Leggete la seguente sequenza:

2 6 5 4 8 9 0 3 1 7 4

Ora chiudete il libro, avendola letta una volta soltanto, e provate a riscrivere la sequenza.

Se ne avete ricordati circa 7 l’esperimento ha confermato la regola. Oltre i 7 elementi si inizia inevitabilmente a commettere errori, che aumentano all’aumentare della sequenza che si prova a ricostruire. Il limite della memoria umana sembrerebbe essere rappresentabile da sette unità elementari di informazione: tali blocchi vengono definiti chunks dal Miller, il quale faceva notare che potevamo sfruttare nozioni già apprese da utilizzare come perno associativo per informazioni ricevute successivamente, da memorizzare.

Risulta agevole applicare a questa importante affermazione delle semplici tecniche di accorpamento al fine di aumentare gradualmente questa capacità.

Riprendendo l’esempio di prima, per ricordare tutte le cifre sarebbe sufficiente accorparle due a due:

26 54 89 03 17 4.

In questo modo ricorderemo più di sette cifre e sarà sufficiente memorizzare la funzione che ci ricorda che le cifre erano singole per ricostruire correttamente la sequenza data. Lo stesso procedimento può essere effettuato per associazione di azioni o situazioni, come vedremo in seguito.