Emorroidi
Le emorroidi sono i vasi sanguigni venosi che trasportano il sangue refluo dal canale anale.
Emorroidi
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Le emorroidi sono i vasi sanguigni venosi che trasportano il sangue refluo dal canale anale.
Il tessuto emorroidario è parte della normale anatomia ed ha una funzione specifica nel meccanismo di continenza e defecazione ma, data la lassità del tessuto nel quale si trovano, i vasi sanguigni possono infiammarsi, trombizzarsi e causare una sindrome algica.
Esistono due circoli emorroidari:
- il plesso interno, tributario della vena porta, localizzato nello spazio sottomucoso al di sopra delle valvole di Morgagni, separato, per mezzo del canale anale dal
- plesso esterno, tributario della vena cava inferiore.
I due plessi comunicano al di sotto della mucosa del canale anale.
Per un aumento della pressione addominale (detto manovra di Valsalva), il plesso interno si dilata e la tumefazione che ne orgina prende il nome di emorroide interna.
Quando è il plesso esterno a dilatarsi si parla di emorroide esterna. Questa più facilmente risulta dolorosa.
Patologia
Le emorroidi sono molto frequenti. Di solito non causano dolore fino a che non sopravviene una complicanza: trombosi, infezione, erosione della mucosa o della cute soprastante.
La sintomatologia si aggrava quando le emorroidi prolassano attraverso l'ano: abbiamo edema e spasmo sfinteriale. Se non trattato diventa cronico, come conseguenza dello stiramento dello strato muscolare.
La diagnosi viene fatta con l'ispezione o la palpazione, ed eventualmente con l'utilizzo di un anoscopio.
Svariate ragioni possono contribuire allo sviluppo della patologia emorroidariae emorroidi, alcune delle quali includono l'età, la costipazione o la diarrea croniche, la gravidanza, gli sforzi prolungati durante le evacuazioni e l'abuso di lassativi. Uomini e donne sono colpiti allo stesso modo, anche se le donne sono più a rischio causa gravidanza e parto.
Spesso lo stress può incrementarne la frequenza a coloro che ne sono soggetti.
Terapia
Le emorroidi si dividono in base alla gravità della situazione, cioè alla presenza di trombosi, infezione, dolore.
- I grado: sanguinano ma non prolassano;
- II grado: prolassano durante lo sforzo defecatorio ma rientrano spontaneamente;
- III grado: il prolasso emorroidario deve essere riposizionato manualmente nell'ano;
- IV grado: il prolasso emorroidario è permanentemente esterno e non può essere riposizionato manualmente all'interno.
Le metodiche chirurgiche risolutive maggiormente utilizzate nel trattamento delle emorroidi di grado III e IV (e in alcuni casi anche in grado II) sono la tecnica di Longo (emorroidopessia mediante graffe metalliche in titanio) e la emorroidectomia secondo Milligan Morgan (MM). La tecnica di Longo consiste nella asportazione di un cilindro di mucosa tramite una suturatrice meccanica. Determina un riposizionamento verso l'alto dei cuscinetti emorroidari ed un'interruzione delle arterie afferenti alle emorroidi. La metodica può essere eseguita in anestesia locale e può essere eseguita in regime di Day Surgery. La tecnica emorroidectomia (Milligan Morgan) o rimozione chirurgica delle emorroidi rimuove l'eccesso di tessuto che causa l'emorragia e il prolasso provocando una ferita aperta. Viene eseguita in anestesia, generale o anche locale, e può richiedere un'ospedalizzazione ed un periodo di inattività.
Una metodica estremamente valida è la crioterapia selettiva.Tale metodo ambulatoriale è una decisa evoluzione rispetto la criotrepia utilizzata negli anni '80. Infatti, contrariamente all'uso indiscriminato della sonda criogenica che veniva applicata ad una vasta porzione del retto senza possibilità di controllo, la crioterapia selettiva permette di sciegliere i noduli emorroidari sia interni che prolassanti, isolarli dalle mucose sane con una speciale legatura alla base in modo da trattare solamente le parti scelte senza coinvolgere la parete del retto. In questo modo si ottiene l'eliminazione di tutta la patologia trattata con i seguenti vantaggi:
•1). E' sufficente l'uso di anestesia localizzata su ogni nodulo.
•2). Non rimarranno all'interno punti di sutura nè a filo nè metallici.
•3). Non saranno possibili cicatrici stenosanti in quanto non viene coinvolta la parete rettale.
•4). Non vi saranno rischi di lesioni sfinteriali.
Alla fine del lavoro i pazienti sono nelle condizioni di riprendere immediatamente l e proprie attività.
Qualunque procedura deve essere effettuata in assenza di infiammazione
acuta. Prima dell'emorroidectomia deve sempre essere effettuata una colonscopia o una rettoscopia
Collegamenti esterni
- Emorroidi: cause, cure e trattamenti
- Emorroidi sull'enciclopedia medica di salus.it
- Emorroidiestipsi.com
- Emorroidi sull'enciclopedia medica americana WebMD.com
- Approfondimenti e consigli
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