Tu sei qui: Portale Patologie Carie

Segnaliamo

 

 

Carie

La carie dentaria è una malattia dei denti.

Carie dentaria

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici - Leggi le avvertenze

La carie dentaria è una malattia dei denti.

Dente distrutto dalla carie
Dente distrutto dalla carie

La carie

La parola carie deriva dal latino cariosus ("decadente", "marcio"). La carie dentaria è una malattia degenerativa dei tessuti duri del dente (smalto, dentina), che origina dalla superficie e procede in profondità fino alla polpa dentale. Risulta pertanto implicito nella sua definizione che:

  • La carie non interessa i tessuti molli del dente (la polpa): pulpiti, dunque, e parodontiti apicali di origine dentaria non costituiscono forme di carie (si parlava in passato di carie penetrante) ma ne rappresentano, piuttosto, una complicanza.
  • La carie, come tutte le malattie degenerative, porta alla sostituzione di un tessuto differenziato funzionalmente orientato con uno indifferenziato e privo di funzione e dà luogo a fenomeni riparativi con riduzione della funzione (quanto si verifica, ad esempio, con la dentina terziaria).

Patologia 

Introduzione 

Da un punto di vista strettamente patologico la carie si presenta come una malattia ad eziologia fondamentalmente microbica (infettiva) ed a patogenesi chimica. Questa definizione che può essere utile per inquadrare sommariamente il processo nell'ambito della patologia umana necessita tuttavia di numerose precisazioni che ne descrivano le peculiarità.

Eziologia

La carie trae le sue mosse dai batteri che vivono nella bocca e convivono con l'individuo. Si tratta di batteri normali commensali del cavo orale che non possono essere eliminati in quanto forieri di numerosi effetti positivi; basti pensare anche solo alla semplice competitività con specie altrimenti patogene (per esempio è così difficile che il batterio della difterite attecchisca nella bocca perché la sua penetrazione viene impedita dalla flora residente).

Il nostro organismo ha evoluto con queste specie batteriche dei fini equilibri per cui in condizioni normali la loro presenza non comporta alcun danno come accade in altre regioni dell'organismo (si pensi, ad esempio, alla cute o all'intestino).

Esistono però processi o condizioni che possono alterare questi fini equilibri e slatentizzare il potenziale patogeno dei batteri commensali e lo stesso si verifica anche nel cavo orale con l'insorgenza della carie.

La carie pertanto è una patologia infettiva di tipo opportunista: in essa, per il mutarsi delle condizioni, batteri normalmente non nocivi provocano dei danni.

Il problema eziologico della carie pertanto, in quanto malattia infettiva opportunista,si complica in quanto, oltre a dover anzi forse più che identificare la o le specie implicate nell'insorgenza della malattia richiede la specificazione delle condizioni nelle quali i batteri divengono dannosi.

Placca mucobatterica

I batteri che vivono nel cavo orale hanno dovuto affrontare un primo importante problema:......

Numero dei batteri 

Possiamo immaginare la bocca come un locale destinato ad accogliere non più di un certo numero di persone; se questo numero viene superato la struttura viene sollecitata oltre le sue possibilità e cominciano i danni. I meccanismi di difesa della bocca nei confronti del potenziale patogeno dei commensali sono numerosi (la saliva con il suo potere tampone ed il suo contenuto in sali di calcio; la presenza di anticorpi e cellule bianche del sangue, ecc.); tuttavia essi hanno dei limiti oggettivi i quali dipendono dalla funzionalità individuale degli stessi meccanismi di difesa (pensiamo, ad esempio, ad una riduzione del flusso salivare con l'ovvia riduzione dei potenziali difensivi). Orbene se i batteri divengono così numerosi da prevaricare i meccanismi di difesa essi iniziano a danneggiare le strutture del cavo orale e, nel caso specifico della carie, i tessuti duri del dente. Per essere un poco più scientifici dobbiamo rifarci al concetto di placca dentale: un dente subito dopo la sua pulizia appare completamente libero anche ad un esame al microscopio, ma nell'arco di 2 minuti fotografie al SEM dimostrano come la sua superficie si rivesta di un sottile strato di glicoproteine a provenineza salivare; questo strato prende il nome di pellicola salivare acquisita ed ha funzioni protettive per la superficie del dente soprattutto nei confronti degli agenti abrasivi ambientali (è come se il dente venisse unto per evitare l'attrito con le particelle di polvere). I batteri utilizzano proprio questo strato di glicoproteine per mediare la loro adesione alla superficie dentale (ricordiamo che l'adesione alle superfici orali è una condizione indispensabile per la sopravvivenza dei batteri nel cavo orale: senza questa caratteristica i batteri verrebbero ingoiati e distrutti in quel grande sterilizzatore chimico che è lo stomaco). Inizialmente (nelle prime 2-3 ore) si formano isole batteriche che si estendono a macchia di leopardo su tutta la superficie del dente. A 12 ore dall'inizio del processo il dente appare rivestito interamente da una patina batterica di 8-10 strati di cellule. A 24 ore di distanza, se le manovre di igiene non riprendono, gli strati di cellule arrivano a 100 e a 48 ore sono più di 300. Questa immensa popolazione batterica è tenuta unita da una impalcatura glicoproteica che produce specifiche specie (Streptococcus mutans); essa prende il nome di placca mucobatterica e si comporta come una barriera semimpermeabile che, di fatto, taglia fuori dall'azione protettiva salivare la superficie del dente. Questo quindi si ritrova sommerso dai batteri e dai loro acidi e senza i meccansimi omeostatici salivari: in queste condizioni i minerali del dente cominciano a sciogliersi non appena i processi metabolici dei batteri sono attivati ed il calcio da essi liberatosi viene immediatamente catturato dai batteri.

Attivazione dei processi metabolici dei batteri 

La carie, come si è già detto, ha una patogenesi chimica: il dente si compone di un minerale particolare appartenente al gruppo delle apatiti (fondamentalmente idrossiapatite e fluoroapatite); questi minerali si disgregano a contatto con acidi. Quando si assume un alimento (sia sotto forma di solido, sia di liquido, sia disperso nell'aria) questo viene consumato dai batteri che come risultato della loro consumazione producono proprio acidi; il processo si verifica se il pH della superficie dentale scende sotto il valore critico di 5.5 e, quindi, è necessario che gli idrogenioni si accumulino sulla superficie del dente, cosa resa possibile dall'accumulo della placca come visto in precedenza.

Le cause della carie sono legate a tre fattori determinanti: la flora microbica presente nella bocca (S. mutans, S. milleri, S. mitior, S. sanguis e Actinomyces, Lactobacillus), le condizioni generali dell'individuo e le sue abitudini alimentari (dieta ricca di saccarosio).

Tra i vari batteri presenti nel cavo orale vi è una specie più cariogena delle altre: lo Streptococco mutans. Questo streptococco sintetizza acido lattico o formico (a seconda della quantità di zuccheri), che scioglie i tessuti duri del dente (per esempio l'idrossiopatite dello smalto), a partire dal glucosio, che è il componente dei residui alimentari che restano in bocca dopo un pasto.

Le condizioni generali che aumentano il rischio di carie sono:

  • le alterazioni del flusso salivare, sia quelle di tipo quantitativo (in genere il flusso salivare medio è di 1000 ml al giorno) sia quelle di tipo qualitativo (pH, alterazione delle concentrazioni dei componenti della saliva). La saliva combatte la carie tamponando l'acidità della bocca, e ha funzione sia microbicida che immunitaria;
  • arcata dentaria disarmonica (denti storti), che facilita la formazione della placca cariogena;
  • cattive abitudini alimentari, ossia i frequenti spuntini, o l'eccessivo consumo di cibi dolci, aumentano il rischio di carie. Gli zuccheri semplici (più raffinati) e quelli più appiccicosi sono i più cariogeni. La frequenza elevata di assunzione di zuccheri mantiene un pH della bocca acido, e la demineralizzazione è continua. Per prevenire questo, occorre lavare i denti mezz'ora dopo ogni pasto perchè se lavati subito lo smalto è più sensibile perchè il PH della bocca non è ottimale.

Una volta instaurato il processo carioso, ossia la formazione di una cavità prima nello spessore dello smalto e poi in quello della dentina, esso continua senza sosta, fino ad arrivare alla polpa del dente. La polpa, come del resto tutti i tessuti dentari, non ha capacità riparative, perciò l'unico che può riparare il danno è il dentista.

Sintomi

All'inizio, la carie può essere solo visibile, senza dare sintomi particolari. Man mano che la lesione cariosa progredisce fino a giungere alla dentina compaiono i primi sintomi della malattia. Questi sono connessi agli stimoli fisici (freddo e caldo) e chimici (zuccheri). Infatti, a livello della dentina sono presenti particolari strutture, dette tubuli dentinali, che contengono il prolungamento citoplasmatico degli odontoblasti e un liquido da essi formato. I batteri che provocano la formazione della carie producono enzimi e sostanze tossiche che si diffondono attraverso i tubuli che per mezzo degli odontoblasti sono direttamente collegati alle strutture vascolo-nervose presenti nella polpa. Se la lesione cariosa non viene rimossa, tali sostanze tossiche continueranno a diffondersi fino a giungere all'organo della polpa. La sintomatologia a questo punto diventa viva ed assume le caratteristiche tipiche della nevralgia del trigemino della seconda o della terza branca a seconda della zona imputata: nevralgia del nervo mandibolare se il dente è nel mascellare inferiore; nevralgia del nervo mascellare se il dente è nel mascellare superiore. I sintomi specifici sono: dolore diffuso a tutta l'emiarcata dentaria senza possibilità di distinzione del dente dolente, dolore esacerbato dagli stimoli chimici e fisici. In questo stadio la polpa è in pulpite cioè ha aumentato il suo volume per dilatazione delle arterie (facilitazione dell'arrivo delle cellule imputate nel processo della flogosi). Dopo questa fase il dente non dà più sintomi in quanto la polpa, essendo contenuta in un contenitore rigido, va incontro ad ischemia. L'ischemia provoca la necrosi della polpa ed il processo carioso diventa silente.

Terapia 

La terapia della carie consiste nella rimozione del tessuto cariato e nell'otturazione della cavità residua con materiali diversi (dalla antiestetica, ma duratura amalgama di argento, ai materiali estetici come il composito, ai cementi vetroionomerici, agli intarsi in oro, ceramica o composito) a seconda delle esigenze estetiche e funzionali. La terapia della pulpite consiste nell'apertura mediante trapanazione della cavità pulpare, nell'asportazione completa della polpa (nel caso non possa essere conservata) ed in una disinfezione accurata, quindi l'otturazione della cavità completerà l'opera.

Prevenzione

È opinione diffusa che per prevenire la carie sia utile usare un dentifricio al fluoro. Bisogna comunque prestare particolare attenzione all'utilizzo di fluoro, dal momento che esso si trova in numerosi prodotti per l'igiene orale, gomme da masticare, anestetici, psicofarmaci e altro, oltre che ovviamente in natura; non è improbabile incorrere in una fluorosi per intossicazione da fluoro e rischiare quindi danni alle ossa e al sistema nervoso.La fluorosi perviene se durante l'istogenesi dei tessuti duri del dente (fino i 12 anni), l'assunzione di fluoro supera i 2 mg. Inoltre il fluoro gode della capacità di ridurre l'adesività batterica sulle superfici dentarie. Lo S.Mutans produce ac. lipoteicoico che aderisce alla pellicola acquisita per mezzo di uno ione calcio Ca++. Il fluoro sostituendo lo iona Ca++ inibisce così l'adesione batterica.

L'effettiva efficacia del fluoro nell'igiene orale viene messa in dubbio da alcuni chimici e studiosi che hanno condotto e conducono degli studi[1] su questo sottoprodotto dell'industria nucleare (si veda a tal proposito il paragrafo Fluoro#Controversie).

È sicuramente utile un'accurata e regolare pulizia con spazzolino e filo interdentale; è da notare inoltre come alcuni dentifrici naturali utilizzino come principio attivo anticarie il carbossimetilchitosano, un omoglicano presente nell'esoscheletro dei crostacei. Il carbossimetilchitosano ha capacità antimicrobica ed è in grado di neutralizzare l'acido lattico. In questo modo riesce ad avvicinare i valori del pH della bocca alla neutralità.

È raccomandabile effettuare dei controlli almeno semestrali dall'odontoiatra.

 

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Rilasciato sotto i termini della GNU Free Documentation License.

 

Ecco alcuni prodotti utili per una corretta igiene orale:

Colluttorio alla Ratania - 50ml
5,50 €
Acquista
<b>Collutorio concentrato</b> utile per mantenere sane le gengive. Gli estratti di ratania e mirra esercitano un'azione astringente sulle gengive e lasciano la bocca piacevolmente fresca. Usare diluito in acqua.Rimuove regolarmente i residui alimentari e la placca batterica, protegge i denti dalla carie. Il programma WELEDA d'igiene orale è la soluzione naturale per mantenere dent
Aggiungi a Desiderati


Colluttorio Veradent Original - 250ml
7,50 €
Acquista
Questo Colluttorio è stato formulato con componenti naturali ed è frutto della più aggiornata ricerca.La sua formulazione, priva di alcol, saccarina e SLS, svolge una prolungata azione naturale lenitiva e rinfrescante.Svolge un'azione lenitiva , rende l'alito fresco e pulito, contribuisce a tenere sotto controllo la proliferazione batterica, causa di placca e carie.In particolare l'
Aggiungi a Desiderati


FitoTree - Colluttorio con Estratto di Semi di Pom
8,90 €
Acquista
Colluttorio indicato in caso di irritazioni del cavo orale.L'azione antiossidante dell'estratto di semi di pompelmo, combinata con le proprietà lenitive e rinfrescanti degli oli essenziali di tea tree, salvia, timo bianco ed eucalipto, è utile per proteggere la cavità orale dalla formazione di carie, placca, alitosi e garantire una corretta igiene orale.Grazie alla presenza di xilit
Aggiungi a Desiderati

 

bannersitosatcert

Per i vostri Voli Amsterdam

bannervoloadam