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Anoressia

Disturbo del comportamento alimentare

Anoressia

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L'anoressia (dal greco anorexía, comp. di an- priv. e órexis 'appetito'), detta anche anoressia nervosa (AN), è un disturbo del comportamento alimentare dalle origini nosografiche molto antiche. La prima descrizione clinica dell'anoressia nervosa risale infatti al 1689, quando viene pubblicato ad opera del medico britannico Richard Morton il primo resoconto di due pazienti (un maschio di 16 anni ed una femmina di 18) che rifiutavano di alimentarsi in assenza di cause organiche di malattia.

Indice

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Storia della malattia [modifica]

Il termine anoressia deriva dal greco ανορεξία (anorexia), mancanza di appetito, ma il significato che noi oggi gli attribuiamo fu introdotto nel 1873, quasi contemporaneamente, da Charles Lasegue (anoressia isterica) a Parigi e da William S. Gull (anoressia nervosa) a Londra. Fu lo stesso Lasegue a fornire la prima descrizione approfondita del nucleo psicopatologico centrale del disturbo.

Da quel momento in poi la descrizione di casi di anoressia - intesa come disturbo psicopatologico - nella letteratura medica europea, divenne un fatto abbastanza comune. Negli anni compresi tra il 1889 ed il 1911 troviamo infatti contributi interessanti per la comprensione della psicopatologia anoressica ad opera di famosi neurologi dell'epoca quali Jean-Martin Charcot, Jilles de la Tourette, Pierre Janet.

Una svolta importante nella storia della anoressia si verificò nel 1914, allorché il fisiologo Morris Simmonds suggerì l'ipotesi fisiopatologica di una insufficienza pituitaria grave (ossia uno scompenso dell'ipofisi) che, nelle pazienti affette, era a suo dire la causa fondamentale del disturbo.

Per tale motivo, dal 1911 fin quasi a tutto il 1930, l'approccio endocrinologico all'anoressia nervosa fece la parte del leone, facendo quasi dimenticare le precedenti ipotesi psicopatologiche.

È soltanto a partire dal 1930, a seguito della pubblicazione di uno studio condotto da Berkman su 117 pazienti, che l'interpretazione psicopatologica riprende dignità clinica ed importanza nosologica.

I grandi progressi verso l'interpretazione dell'anoressia nervosa (anoressia da stress) - così come noi oggi intendiamo questa patologia - sono stati compiuti negli ultimi trent'anni e sono da attribuirsi all'opera di Hilde Bruch, Arthur H. Crisp e Gerald M.F. Russell. A questi autori dobbiamo, infatti, la gran parte delle descrizioni ancora attuali sui meccanismi psicopatologici dell'anoressia nervosa.

Grazie anche alle loro descrizioni la categoria diagnostica dell'anoressia nervosa è stata presente nel DSM (Manuale Diagnostico Statistico dei disturbi mentali) sino dalla sua seconda edizione (DSM-II) avvenuta nel 1968.

 

Lo stato dell'arte [modifica]

Tra gli autori moderni, colui che si è maggiormente distinto per le ricerche e le acquisizioni terapeutiche compiute nel campo della anoressia nervosa è senza dubbio David M. Garner: a lui è da attribuirsi il più recente ed il più diffuso modello cognitivo-comportamentale di interpretazione dell'anoressia nervosa. Sempre a lui sono da attribuirsi i più aggiornati ed affidabili strumenti testistici attualmente disponibili per lo screening e la diagnosi dei disturbi alimentari.

Sintomatologia [modifica]

L'anoressia nervosa viene diagnosticata nel 90-95 % dei casi a pazienti di sesso femminile.

I criteri standard raccomandati dai manuali psichiatrici per fare diagnosi di anoressia nervosa sono attualmente:

  1. una magrezza estrema (non costituzionale) con rifiuto di mantenere il peso al di sopra di una soglia minima di peso ritenuta normale (il peso del soggetto deve essere sotto l'85% del peso previsto in base all'età ed alla altezza e/o l'indice di massa corporea - BMI -inferiore a 17,5)
  2. una forte paura di ingrassare anche in presenza di un evidente sottopeso
  3. una preoccupazione estrema per il peso e l'aspetto fisico, che includa sia una alterazione del vissuto corporeo, sia una importanza eccessiva data al peso nei riguardi della propria autostima, o ancora il rifiuto di ammettere la gravità delle proprie condizioni fisiologiche
  4. nei pazienti di sesso femminile, un'amenorrea (sospensione del ciclo mestruale) che dati da almeno tre mesi.
  5. spesso, ed è difficile accorgersene, i soggetti affetti da anoressia nervosa sono bugiardi con se stessi e con gli altri e fanno di tutto per nascondere questa loro malattia.

Non è necessario avere tutti i parametri, in alcuni casi ne basta anche uno solo per diagnosticare la malattia.

 

 

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