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Definizione di prodotto e di processo

Una chiara definizione di prodotto e di processo

E’ noto che ogni prodotto industriale è caratterizzato da un ciclo di vita al termine del quale perde interesse economico per il produttore;  ciò determina la necessità di disporre di prodotti nuovi da lanciare sul mercato in sostituzione di quelli obsoleti.

Il processo di rinnovamento dei prodotti comporta due conseguenze:

la creazione di una funzione di ricerca e sviluppo di nuovi prodotti;

l’esistenza in ogni momento all’interno dell’impresa di una gamma più o meno vasta di prodotti, che normalmente si trovano in fasi differenti del rispettivo ciclo di vita

La funzione ricerca e sviluppo è una funzione di interfaccia, nella quale predominano competenze tecnologiche e scientifiche, combinate con conoscenze derivanti dall’esplorazione del mercato.

Tuttavia è pericoloso dimenticare che nella quasi totalità dei casi lo sviluppo di un nuovo prodotto risulta profittevole per l’impresa solo se questa viene a trovarsi in una posizione di vantaggio nel relativo processo produttivo; infatti l’arrivare per primi a definire il nuovo prodotto può non essere sufficiente ad assicurare, almeno temporaneamente, la possibilità di produrlo in modo preferenziale rispetto agli altri competitori, ed in quantità sufficiente rispetto alla dimensione del mercato ed alle spese di sviluppo sostenute.    Se il nuovo prodotto è fondato su tecnologie o tipi di impianti difficilmente acquisibili da parte dell’impresa, e richiede dimensioni aziendali e caratteri strutturali diversi, difficilmente esso porterà fortuna all’impresa; ciò è dimostrato da numerosi casi di prodotti che hanno fatto la fortuna soprattutto dei concorrenti e degli imitatori dell’azienda innovatrice.

Ne consegue che lo sviluppo di nuovi prodotti deve avvenire a stretto contatto con la funzione di produzione, la quale da un lato può essere fonte di spunti innovativi, e dall’altro è in grado di consigliare un’opportuna scelta dei tipi e dei tempi di lancio, che consenta di massimizzare il rendimento dei prodotti.

La progettazione è funzione squisitamente tecnica che ha lo scopo di definire in modo completo le caratteristiche del prodotto:  essa trasporta sul piano della realizzabilità industriale il prodotto della ricerca e sviluppo.

     In realtà anche la progettazione interagisce con altri sottosistemi, dei quali riceve informazioni ed apporti che modificano l’impostazione originale.    Infatti, mano a mano che il progetto si delinea, si possono studiare gli impianti necessari a fabbricare il prodotto;  l’analisi del ciclo produttivo può però suggerire modifiche al prodotto, la cui attuabilità va esaminata dal progettista e la cui accettabilità va giudicata dal marketing.    Pertanto la progettazione in realtà fa parte di un sottosistema complesso, che si potrebbe denominare “definizione del prodotto”, al quale collaborano numerose competenze.

 

     Il sistema “definizione del prodotto” ha anche il compito di fornire i due documenti fondamentali per la gestione della fabbricazione:  il ciclo di lavorazione e la distinta base.    Questi documenti dovrebbero sempre esistere ed essere completi, vale a dire che il prodotto non dovrebbe richiedere nessuna operazione e nessun materiale, anche insignificanti, che non vi siano riportati e quantificati.    Dove questi elementi mancano od esistono solo per le fasi principali si verificano inevitabilmente arresti di produzione, mancanza di parti, sprechi, sovraccarichi e dissaturazioni di reparti.


Delimitazione del ciclo produttivo:

     Compito della funzione di produzione è di porre a disposizione i prodotti indicati dalla funzione commerciale nella quantità e qualità richieste, al minimo costo possibile,.    Nulla impone tuttavia che tutte le fasi necessarie ad ottenere i prodotti debbano essere svolte all’interno dell’azienda;  al contrario è opportuno che, nel rispetto degli obbiettivi predetti, la produzione amministri oculatamente il ricorso alle capacità produttive interne ed esterne.    Di norma si ritiene che si opportuno per un’impresa svolgere solo alcune delle fasi che portano dalla materia prima al prodotto finito.    In tal modo la sua funzione produttiva può meglio specializzarsi su alcune tecnologie, con riflessi positivi sull’omogeneità degli impianti e delle maestranze ed i in definitiva sulla redditività.

     Numerose considerazioni possono tuttavia intervenire di volta in volta per ampliare o restringere il segmento produttivo svolto internamente all’azienda.    Le argomentazioni a favore dell’autoproduzione di componenti, semilavorati, servizi ed energie sono in generale le seguenti:

  • minor costo (in certi casi);
  • miglior controllo della qualità;
  • sicurezza di rifornimento;
  • minori investimenti in scorte;
  • segretezza del processo;
  • insufficienza numerica, tecnica o finanziaria dei fornitori.

Le motivazioni che più frequentemente inducono a rivolgersi a produttori esterni sono invece le seguenti:

  • minor costo (in certi casi);
  • forniture con maggior livello tecnico;
  • brevetti detenuti dal fornitore;
  • componenti di un determinato fornitore richiesti dalla clientela;
  • minori investimenti fissi;
  • maggiore flessibilità operativa.

 

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